Classificare le perle coltivate - la dimensione pt. 2

Articolo pubblicato su: 26 ago 2023
Classificare le perle coltivate - la dimensione pt. 2
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In questo articolo approfondiremo il secondo criterio di classificazione delle perle coltivate: la dimensione delle perle. 

Per coloro che si sono persi il primo articolo di questa edizione suggeriamo di leggere anche l'articolo sulla forma delle perle coltivate.

L'importanza del criterio

La dimensione di una perla è rappresentata dal diametro in mm della perla ed è un criterio assai rilevante da tenere in considerazione in quanto determina sia la resa estetica sia il prezzo del gioiello.
Per quanto riguarda l’aspetto estetico, perle di diametro più piccolo sono ideali per la realizzazione di un gioiello minimalista. Dall’altra parte perle di dimensione più grande sono da scegliere quando si cerca un gioiello più importante e più protagonista dell’outfit. Come esempio suggeriamo di guardare la resa estetica differente dei nostri orecchini a lobo disponibili in diversi diametri.

 

Per quanto riguarda l’aspetto economico, generalmente una perla di diametro superiore è più cara rispetto a una di diametro inferiore a parità di qualità. Possono però esistere eccezioni dettate dal mercato, come ad esempio una eccessiva domanda o una scarsa produzione. Ultimamente stiamo assistendo a un aumento di prezzo delle misure più piccoline: uno dei principali fattori trainanti è una forte domanda da parte del consumatore finale.

 

Quanto sono grandi le perle

Più tecnicamente, le dimensioni delle perle che sono comunemente commercializzate va dai 2,5 ai 15 mm di diametro. Esistono anche perle più grandi e più piccole di qualche mm ma tendenzialmente sono meno utilizzate. È importante comprendere che il diametro non è un fattore assoluto trasversale a ogni tipologia di perla ma bensì ogni tipologia di perla è caratterizzata da una sua dimensione. Questo è dovuto al fatto che le perle coltivate sono un prodotto di origine naturale, generato dall’ostrica perlifera. Non tutte le ostriche hanno la stessa dimensione: tendenzialmente ostriche di dimensione più piccola genereranno perle più piccole e viceversa. Altri fattori che influenzano sono la temperatura di coltivazione, il nucleo inserito all’interno dell’ostrica, il tempo di coltivazione…

Ad esempio le perle australiane hanno un diametro superiore a 8mm e possono raggiungere dimensioni notevoli fino ai 17mm anche se già una perla 15mm è considerata di grandi dimensioni. Le perle di Tahiti hanno diametro a partire da 7mm e anche loro raggiungono dimensioni elevate come 16mm. Invece le perle giapponesi akoya difficilmente superano i 10mm ma possono avere anche dimensioni molto piccole come 3mm.

Segnaliamo interessante segnalare che la perla più grande trovata al mondo è 61×30 cm ed è stata ritrovata nelle Filippine. Qui il link a un articolo della Repubblica.

 

Misurare il diametro di una perla

Per misurare il diametro di una perla si utilizza un calibro e comunemente si esprime la dimensione in millimetri con uno o due cifre decimali. Es. 6,54mm o 6,5mm. La seconda cifra decimale non ha molta utilità ai fini commerciali: viene utilizzata in laboratorio durante la fase di apparigliamento, ossia quando si creano le coppie di perle per farne orecchini così da realizzare l’orecchino perfetto.

Quando invece si ha un lotto di perle di diverse dimensioni si utilizza un setaccio come quello in foto, ossia dei dischi metallici con dei fori di diametro uguale alla misura che si vuole utilizzare come spartiacque per dividere le perle.

Ad esempio assumiamo di avere un lotto misto di perle che vanno dai 5 ai 10mm e che vogliamo individuare tutte le perle di diametro 8-9mm. In questo caso utilizzeremo prima un setaccio dell’8 mm che ci dividerà le perle in due gruppi, uno 5-8mm e uno 8-10. A questo punto prenderemo un setaccio del 9mm e passeremo le perle 8-10mm, che a sua volta dividerà le perle in due gruppi di cui uno dei due 8-9mm.
A breve il prossimo episodio sempre sulla classificazione delle perle: la luminosità. Stay tuned!
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